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Primo Stato che propone una legge sugli Esports

il piccolo stato di san marino sara il primo stato a proporre una legge per regolamentare gli esports

L’argomento eSportivo, senza ombra di dubbio, sta tenendo banco, anzi forse di più: sta quasi monopolizzando l’attenzione della politica del nostro Paese, come accaduto qualche settimana fa, il Parlamento Europeo che desidererebbe regolamentare il comparto e ciò che gli gira attorno: ma senza dubbio la prima a muoversi è stata la Repubblica di San Marino che ha proposto un disegno di legge ben articolato dal quale si potrebbe attingere qualora anche lo Stato Italiano volesse mai regolamentare gli e-Sports e tutto ciò che rappresentano e che attualmente fa così tanto discutere. Quindi, ovvio che “ci piace” raccontare cosa e come è stato trattato l’argomento e-Sports nella realtà sammarinese e se veramente ci potrebbe ripartire da lì per prendere un eventuale spunto per affrontare le norme che potrebbero regolamentare anche nel nostro Paese le eventuali attività che discendono da questo prodotto così seguito e che sta anche sollecitando l’attenzione di parecchi investitori.

La proposta di legge di cui si parla è stata denominata “Codice degli e-Sport” ed è stata sottoposta al Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino e sottolinea, innanzi tutto, quanto sia un mercato in espansione che prevede una crescita valutata nell’ordine del 20% relativamente al quinquennio 2021-2026. Si può anche dire che gli e-Sports sino ad ora hanno agito in assenza di una “personale e dedicata” disciplina normativa in grado di gestire il settore e regolamentare i tanti aspetti giuridici. Quello che è evidente è che ciò che sino a ieri poteva rappresentare un hobby per pochi appassionati oggi è passato ad essere un interesse di massa: cosa questa che ha comportato parecchie criticità. E per indicarne soltanto qualcuna si può parlare della gestione dei montepremi, l’ingaggio dei player professionisti, il riconoscimento delle professioni che accompagnano il settore: senza dimenticare ovviamente i giocatori, gli allenatori (persino i commentatori dei tanti eventi e tornei che ormai si organizzano).

Proprio per l’interesse che questi videogiochi sportivi stanno effettivamente suscitando, San Marino desidera essere il primo Stato tra tutti a voler una normativa specifica per il mondo eSportivo per poterne sviluppare le potenzialità a beneficio del territorio ed offrire anche a ciò che gravita attorno a loro la possibilità di potersi muovere nell’assoluta legalità. Questo dovrebbe essere un forte incentivo all’espansione di questo nuovo prodotto, ma anche “invogliare” qualsiasi azienda o privato ad investire in questa novità e trovare nella Repubblica di San Marino un terreno “propizio” nel quale investire ed agire. Con questo “Codice degli e-Sport” si intende rendere la vita di questi giochi sportivi meno complicata, senza dubbio avrebbe anche lo scopo di non appesantire l’organizzazione della Pubblica Amministrazione del territorio ed agevolare l’operato di ogni soggetto coinvolto: ma senza dubbio, comunque, esiste anche l’obbiettivo di promuovere un gioco sano e divertente prevenendo e contrastando i risvolti problematici del gioco d’azzardo.

Ciò in modo da promuovere lo sviluppo della personalità dei giovani che lo frequentano, così come di quelli che ne fanno una vera e propria professione. Con il testo normativo di cui si parla si desidera promuovere la “cultura del videogioco”, del divertimento, anche dell’affare: ma sopratutto si intende far apprendere ai più giovani il valore che gli e-Sports condividono, mai come oggi, con gli sport tradizionali e, senza ombra di dubbio, l’interessamento che il CONI ha dimostrato nei loro confronti fa riflettere quanto i videogiochi sportivi possono essere equiparati per le tantissime persone che vi partecipano, per la preparazione, l’allenamento ed i tornei che si organizzano agli altri sport chiamati come consuetudine “tradizionali”. Così, mentre San Marino si è messo in moto per il “Codice degli e-Sports” al quale davvero potrebbe essere interessante attingere, qualcuno chiede alla Commissione Europea quali misure si possano prevedere per uniformare la disciplina degli sport virtuali a livello europeo.

Ma sopratutto come si possano garantire ai gestori italiani di gioco senza vincita in danaro e di sale ed eventi e-Sports una concorrenza equanime, come previsto anche dalla Direttiva CEE del 2016. Qui servirebbe ricordare anche il “giro economico degli sport virtuali” che non si può sottovalutare. In realtà hanno generato nel 2019 in Europa 300 milioni di euro ed attratto capitali per 630 milioni di euro e questo anche se la Legge Italiana del 2000 al suo articolo 38 non fa distinzione, purtroppo, tra due settori del gioco decisamente diversi: il gioco con vincita in danaro (che ha un risvolto economico sul sociale senza dubbio sensibile) e quello di puro intrattenimento e gli sport virtuali, prevedendo per il secondo comparto complesse e costose procedure di omologazione dei giochi a carico dei produttori e degli importatori. Invece l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in modo autonomo, e con propria disciplina, ha disposto che tale obbligo di omologazione degli apparecchi di puro intrattenimento sia a carico dei gestori.

E non si favorisce la libera circolazione delle merci e la concorrenza con imprese di altri Paesi: già qui tra le due disposizioni, una dell’art.38 e l’altra la disciplina applicata da ADM ci sono evidentemente delle discrepanze. Di recente, i dibattiti sulla regolamentazione degli e-Sports, o semplicemente dei comma 7, si susseguono con una certa intensità: è evidente che gli operatori del settore continuino ad invocare provvedimenti “non a spezzatino, slegati, interventi a tamponare situazioni mancanti” e sottolineano anche la diversità tra il gioco con vincita in danaro e quello del puro intrattenimento. Forse potrebbe essere il momento di prendere esempio dall’unico testo esistente ad oggi in materia di e-Sports presentato in Europa ed è quello che ci è piaciuto raccontare nelle prime righe di questo articolo, quello della Repubblica di San Marino. Decisamente, prendendolo come una sorta di suggerimento per la nostra politica si potrebbero accelerare gli interventi del Governo e propiziare per i videogiochi sportivi una stabile regolamentazione del comparto in un tempo ragionevole, riconoscendo con questo fare una rilevante autonomia dagli apparecchi senza vincita in danaro.

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Data Pubblicazione: 11 Luglio 2022 ore 18:00

Author: Bruce Peterson