sicuramente dopo le elezioni politiche nel nostro paese i problemi territoriali del gioco azzardo riemergeranno

Dopo le elezioni torneranno i problemi per il Gioco d’azzardo

sicuramente dopo le elezioni politiche nel nostro paese i problemi territoriali del gioco azzardo riemergeranno

Se le Regioni pensavano di ave risolto i problemi del gioco e dei casino con slot online con il possibile riordino nazionale dell’intero settore oppure con la Legge Delega della quale si era tanto parlato e sulla quale si era notevolmente esposto il sottosegretario Federico Freni, dovranno “abbandonare questa speranza” poiché ormai ci si è resi conto che ciò non avverrà a breve e forse neppure a lungo termine. Infatti, con la composizione del nuovo Governo, indipendentemente dalle varie colorazioni che assumerà, il nuovo Esecutivo sarà sottoposto ad una sostanziosa ridda di emergenze da affrontare e di risposte che il Paese si aspetta ed avrà parecchio da fare. Un insieme di incombenze che il nuovo Governo dovrà affrontare e risolvere dove il gioco non avrà sicuramente un posto prioritario anche se le sue criticità stanno sempre più ingigantendosi in modo particolare per colpa delle Leggi Regionali che incombono sulle attività ludiche già stremate da un lungo periodo funesto a livello economico: sopratutto il gioco terrestre che pare quel segmento maggiormente sofferente.

Nonostante in questo periodo vacanziero, nel quale le sale da gioco non sono certamente la meta preferita dei giocatori, le apparecchiature di intrattenimento, sia slot che AWP, abbiano fatto del loro meglio per non “scontentare” sia il settore che le casse erariali. In ogni caso, dopo la tornata elettorale, senz’altro le Amministrazioni Regionali e Locali dovranno forzatamente affrontare il vivere pratico del gioco pubblico e, quindi, tutte le problematiche che sembravano essersi addormentate in previsione della tante volte annunciata Legge Delega che si dovrà attendere ancora per un po’ di tempo: d’altra parte, il settore la sta aspettando dal 2017 ed a questo punto un mese più od un mese meno non ci sarà poi questa grande differenza! Ma a prescindere da questa pessima battutaccia che esce spontanea visto come questo benedetto riordino si sta dibattendo dalla voglia di emergere, ma che si fa di tutto per non far comparire, ci sono realtà territoriali che avranno necessità di interventi immediati con leggi a scadenza che non possono più aspettare.

Quindi a risultati elettorali compiuti e finiti gli impegni dei nostri politici oggi in altre questioni affaccendati, tutto rientrerà nella consuetudine e bisognerà “tirarsi su le maniche” e provvedere agli interventi necessari per far sì che il gioco pubblico, legale e terrestre, possa ricominciare a lavorare e ad adempiere al suo importante compito di rappresentante della legalità e della sicurezza dei territori. In modo particolare si dovranno attivare il Piemonte, la Calabria e le Marche prima di tutti gli altri territori che pur sono in “equilibrio piuttosto precario” al quale purtroppo sono abituati ma che non può sicuramente durare più a lungo poiché il settore ha necessità di poter intravedere “un futuro lavorativo” che oggi sembra piuttosto “annebbiato”. Così, in queste righe, si vuole parlare di cosa si stanno aspettando queste Regioni e si vuole partire dal Piemonte che sembra essere uno di quei territori sempre in ebollizione quando si parla del settore ludico.

Dunque gli operatori del Piemonte si stanno aspettando “qualcosa” che però al momento non è in agenda ed un qualcosa che riguarda due questioni parallele. Un disegno di legge che prevede modifiche di natura tecnica alle norme in essere sul gioco e che ha necessità di una chiarificazione interpretativa: ciò per supportare i Comuni per una più corretta applicazione della normativa con particolare riguardo alla formazione per la prevenzione della dipendenza da DGA, la verifica dell’età dei giocatori e gli interventi da effettuare con il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine. L’altra questione ha per oggetto la proposta di Legge Regionale di iniziativa popolare promossa dall’Associazione Libera per la prevenzione ed il contrasto alla diffusione del gioco patologico. Proposta che è stata sostenuta insieme ad Acli, Arci, Cgil, Ordine dei Medici ed altre associazioni del sociale che ha superato le diecimila sottoscrizioni di supporto.

Poi si parla della Regione Calabria che nello scorso mese di maggio aveva approvato a mezzo del Consiglio Regionale una proposta di Legge tesa a consentire ai titolari delle sale da gioco e delle sale scommesse esistenti alla data della Legge Regionale sul Gioco del 26 aprile 2018 un nuovo termine per adeguarvisi e cioè entro il 31 dicembre 2022. In quel momento, in maggio, si pensava ovviamente che il riordino nazionale potesse davvero realizzarsi: il disegno della Legge Delega proposto da Federico Freni però non è mai stato esaminato dal Consiglio dei Ministri e mai arrivato in Parlamento per iniziare il suo percorso legislativo. Infine, la crisi di Governo con tutto quello che ha comportato e che comporta ha fatto definitivamente sfumare qualsiasi piccola speranza si avesse in mente, così come accaduto nel 2017 con la famosa Intesa sottoscritta in Conferenza Unificata: sembra che le cose si ripetano sempre nello stesso identico modo per il mondo dei giochi e delle scommesse… Nel frattempo gli operatori calabresi guardano all’orizzonte per intravedere soluzioni.

Per quello che riguarda la terza realtà territoriale di cui si voleva parlare, la Regione Marche la scadenza del 31 luglio 2023 sembra lontana: è il termine consentito alle imprese di gioco per adeguarsi alla Legge sul Gioco attualmente in vigore del 2017. La proroga acquisita si deve alla proposta di legge approvata in Consiglio lo scorso novembre: ma anche qui serve “non dormirci sopra” altrimenti si arriverà a quella scadenza che oggi pare lontana con un “nulla di fatto”. Tra il corrente mese di settembre ed il prossimo luglio 2023, poi, si pone anche la scadenza delle concessioni, slittata al 29 giugno 2023 in forza di un provvedimento di ADM dopo la fine della sospensione della loro scadenza prevista dal Decreto Cura Italia dello scorso 30 giugno. Tale scadenza andrà a coinvolgere principalmente le attività del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna dove gli operatori di quei territori sono stati avvisati di dismettere gli apparecchi di gioco in forza delle Leggi attualmente in vigore: circostanza che a Cesenatico ha visto scendere in piazza AS.TRO, associazione di categoria e dove il TAR sta emettendo alcune pronunce attese per la metà di settembre.

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Pubblicazione: 24 Settembre 2022 ore 11:30

Author: Bruce Peterson