gioco sempre piu lasciato solo dalle istituzioni

Dimenticato e isolato dalle Istituzioni

gioco sempre piu lasciato solo dalle istituzioni

Il mondo dei giochi, comprese le piattaforme virtuali legali AAMS/ADM di casinò, ha trascorso un lunghissimo periodo nel quale è stato prima “attaccato” dalle istituzioni essendo stato oggetto di chiusura totale delle sue attività per la considerazione che ai suoi punti era stato attribuito il rischio medio/alto per i contagi durante l’emergenza pandemica.

Poi, è stato totalmente dimenticato dalle istituzioni durante la medesima chiusura totale e tutte le sue attività od imprese sono state lasciate quasi senza alcun supporto economico da parte del Governo centrale se non raggiunte in misura davvero irrisoria.

Ed ancora, successivamente, il gioco pubblico è stato lasciato a confrontarsi una volta di più con le Leggi Regionali “capestro” sul gioco che lo hanno accolto all’atto della ripartenza delle varie attività: così forse per tale insieme di “dimenticanze” oggi tutti, e si spera compresa anche la politica, sembrano essere pronti a fare per tali comportamenti, da considerarsi col senno di poi almeno inappropriati, un profondo esame di coscienza.

E tutti pronti, addirittura, a comprendere quanto siano inutili i divieti imposti purtroppo soltanto al gioco pubblico, legale e di Stato. A questo punto, forse anche decisi a comprendere come sarebbe molto più utile ripristinare la pubblicità ai giochi ed alle scommesse per mettere i tantissimi giocatori al sicuro da un’errata valutazione relativa al prodotto che stanno usando. Sarà legale od illegale?

Grande dilemma ma anche grande rischio che magari il giocatore inesperto è costretto a vivere soltanto perché uno schieramento politico, qualche anno fa, ha deciso di emettere quel famoso Decreto Dignità che comprendeva appunto il divieto totale della pubblicità ludica. Purtroppo, il pensiero di quella politica nello specifico, ma anche di tutto il resto del Parlamento che ha approvato tale provvedimento, ha stretto la mano all’illegalità e così facendo ha contribuito alla sua rifioritura.

Operazione che quindi “parte da lontano” e non solo dalla situazione pandemica che, senza alcun dubbio, ha dato un vero colpo di grazia alla legalità nel gioco d’azzardo ed ha contribuito a questa rinascita poderosa del gioco illecito.

Con tutte queste riflessioni che il nostro italico Regolatore dovrebbe indiscutibilmente affrontar tutt’oggi, e certamente non sottrarsi a tale particolare impegno, dall’evento di Oslo della scorsa settimana, European Conference on Gambling Studies and Policy Issues, nasce proprio l’indicazione che per raggiungere davvero un mercato sostenibile del gioco ognuno dovrebbe fare la propria parte.

Ma non soltanto l’intera industria deve assumersi le responsabilità, e non solo con comportamenti ed atteggiamenti responsabili, ma studiando strategie per promuovere l’evoluzione del sistema gioco in modo particolare per quello che riguarda la comunicazione, sia tra le aziende che con i rispettivi Regolatori, ma anche di confronto sempre con gli stessi Regolatori.

Però a questo punto, mentre le aziende del gioco, nonostante le attuali criticità dell’intero settore, si sono date tanto da fare per cercare di confrontarsi con le relative istituzioni, da parte di queste ultime in parecchi casi “non c’è stata alcuna risposta positiva” e questa responsabilità di confronto non è stata accolta.

D’altra parte non vi è dubbio che i Regolatori dei vari Paesi abbiano un ruolo fondamentale sul settore e non solo di mero intervento per cercare di eseguire i dettami che provengono dalla politica: quindi, anche qui dovrebbero avvenire dei cambiamenti sia da parte dei Governi che più in generale dei Regolatori. A ciascuno il proprio compito che, però, dovrebbe essere svolto senza alcuna ritrosia.

Oggi, anzi particolarmente oggi, nessuno dovrebbe sottrarsi ai propri compiti poiché sembra davvero finito il tempo del lassismo della politica od anche dell’atteggiamento superficiale di alcuni operatori, decisamente inqualificabile, ed entrambi le cose dovrebbero decisamente sparire! Ed è proprio quello che è uscito dall’evento EASG con riflessioni che portano ad accompagnare una decisa evoluzione del gioco d’azzardo: gioco sempre più incamminato verso la sostenibilità che richiede atteggiamenti diversi da parte di tutti i suoi diversi protagonisti.

Con la responsabilità di ognuno che diventa veramente attore principale per il futuro di un mondo dei giochi globale e condiviso.

Un mondo ludico dove l’operatore non deve essere soltanto orientato al cosiddetto “cassetto di fine giornata” (senz’altro elemento essenziale per la sopravvivenza delle attività), ma dove gli addetti ai lavori devono accompagnare il giocatore verso un comportamento consapevole e sano supportato dall’informazione e dall’educazione dell’uso del gioco e delle scommesse.

Il tutto, però, deve essere convogliato a mezzo di un’offerta più qualificata sia da un punto di vista strategico, e quindi relativo ai punti di gioco, sia a livello tecnologico visto che gli strumenti relativi sono plurimi e vengono applicati con sapienza negli ultimi giochi prodotti e messi sul mercato: prodotti che riescono ad offrire al giocatore esperienze sempre più profonde e coinvolgenti ed estremamente divertenti.

In tutto questo, gli operatori devono essere in grado, sempre con gli strumenti che la tecnologia mette loro a disposizione, di prevenire anche nell’immediato ogni comportamento che può risultare anomalo. Con questi mezzi ogni pericolo può essere affrontato, analizzato e contrastato.

A questo punto appare evidente che il ruolo più importante per l’operatore viene assunto dalla sua responsabilità nei confronti sia della sua impresa che del giocatore e rappresenta forse la nuova sfida per l’intera filiera. Dunque il discorso della responsabilità, che non ha mai lasciato il mondo dei giochi, è il filo conduttore che percorre la nuova gestione del sistema gioco.

Ma parlare di responsabilità non serve soltanto “a riempire la bocca di parole”, necessita metterla realmente in pratica sempre per arrivare alla meta del gioco sostenibile e sicuro che non deve rappresentare più una chimera ma un obbiettivo “chiaro e forte” per l’intera industria ludica.

Non bisogna dimenticare, infatti, che sempre più spesso le giurisdizioni di diverse realtà tendono a rendere gli operatori responsabili del comportamento della propria utenza: questo si differenzia da ciò che sino a qualche tempo fa si era soliti sentire. E cioè che è sempre e soltanto il giocatore che gestisce il proprio destino e che, quindi, deve essere consapevole delle proprie azioni.

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Pubblicazione: 1 Ottobre 2022 ore 09:00

Author: Bruce Peterson