cosa porta ad intendere eventuale legge delega nuova sul gioco italiano

Cosa intende prevedere l’eventuale nuova legge sul Gioco

cosa porta ad intendere eventuale legge delega nuova sul gioco italiano

Anche se “nel doman (del gioco e dei casino slot) non v’è certezza” (conosciuto verso della “Canzona di Bacco” composta da Lorenzo de’ Medici detto il Magnifico in occasione del carnevale del 1490) agli addetti ai lavori del mondo ludico piace pensare che sia il sottosegretario Freni che qualsiasi altro soggetto coinvolto nella stesura della futuribile Legge Delega sul Gioco stia facendo di tutto per rendere questo sogno raggiungibile, anche se le speranze sopratutto dopo la crisi di Governo cominciano a sembrare un lumicino che si sperde all’orizzonte. Ma insieme alla speranza, che non dovrebbe mai venire meno, ci si pone anche l’interrogativo di cosa intenderà davvero prevedere tale Legge e, sopratutto, quali potrebbero essere i cardini sulla quale si baserà la nuova regolamentazione del mondo dei giochi, considerando che andrebbe rivoluzionata sostanziosamente per poter arrivare al traguardo tanto agognato di avere un gioco equanime, sostenibile, divertente ma sopratutto sicuro per la salute dei suoi giocatori e per la sicurezza dell’italico territorio.

La nuova normativa, o riordino nazionale oppure ancora Legge Delega sul Gioco, dovrebbe far “sentire forte la sua voce” per allontanare, prima di intervenire in qualsiasi direzione, lo spettro dell’illegalità che, senza ombra di dubbio, sta creando grande scompiglio nelle attività di gioco legale. In ogni caso, lo schema di tale Legge Delega dovrebbe prevedere nei suoi criteri principali l’introduzione di norme e regole assolutamente trasparenti (e non travisabili) da applicarsi uniformemente su tutto l’intero territorio, contemplando forme di partecipazione dei Comuni competenti per territorio alla procedura di autorizzazione e di pianificazione del settore. Ciò tenendo nel debito conto i parametri di distanza delle attività di gioco d’azzardo dai cosiddetti luoghi sensibili validi per tutto il territorio nazionale e non come quelli in vigore attualmente che “lasciano molto spazio alla fantasia”, e che oltre tutto risultano essere luoghi sensibili illimitati ed a volte anche in modo indiscriminato e che hanno quasi “costretto” il gioco legale all’espulsione o, quando va bene, soltanto “messi all’angolo”.

Ovviamente, dovranno essere ben definite sia il numero delle presenze delle sale da gioco che quelle dei punti di vendita dove si esercita come attività primaria l’offerta delle scommesse su eventi sportivi e non sportivi, nonché la dislocazione degli apparecchi per il gioco che sono sempre alquanto complicati nella loro gestione. Come si sa tali apparecchiature, che siano slot o VLT, recentemente hanno creato “quasi un fastidio” per le Amministrazioni: quindi, questo argomento dovrà essere sviscerato completamente e regolamentato con assoluta precisione, anche con riguardo alle apparecchiature di puro intrattenimento che a volte sono erroneamente “equiparate” a quelle con vincita in danaro. Verrebbe riservata allo Stato, come è giusto che sia, la definizione delle discipline regolatrici nel frattempo emanate a livello locale poiché le medesime dovranno essere coerenti con i principi base appena elencati: e questo farà in modo, e garantirà, il principio di leale collaborazione tra lo Stato e gli Enti Locali.

Con ciò fatte salve naturalmente le relative attribuzioni in materia regolamentare e legislativa, si potrebbero prevedere possibili intese ed accordi anche in sede dell’organo istituzionale di confronto quale la Conferenza Unificata (di buona memoria, si vuole aggiungere, ricordando quella fatidica del 2017). E proprio in questa ottica di lealtà e collaborazione “il delegato del Governo” si renderà disponibile per valutare con la Conferenza le possibili soluzioni che possano garantire un coordinamento interregionale idoneo a preservare l’obbiettivo della chiarezza della regolamentazione e la sua uniformità con particolare riguardo alla salvaguardia della salute dei giocatori, dei minori ed alla concorrenzialità del mercato. Questi, in pratica, potrebbero essere i punti salienti per risolvere quanto meno la Questione Territoriale cosa che, come è stato ricordato diverse volte in altre occasioni, rappresenta la croce di tanti operatori e che si spera che una norma trasparente possa finalmente affrontare e risolvere.

Da tale “risoluzione” si potrebbe finalmente dare il via ai bandi di gara per le varie concessioni ed automaticamente sbloccare il mercato da troppo tempo in ostaggio appunto della stessa Questione Territoriale. Però, quello che si può evidenziare è che la Legge Delega non avrebbe dovuto contemplare soltanto questo poiché obbiettivamente “non sarebbe un gran che” viste le criticità enormi del mondo ludico: in particolare quello delle apparecchiature di gioco con vincita in danaro e quelle del puro intrattenimento. Anche qui dovrebbe essere studiato un intervento deciso e se non si pensa di farlo è un enorme sbaglio considerando anche la tempistica che entrambi i segmenti hanno dovuto attendere prima di veder affrontare e poi possibilmente risolte tutte le loro problematiche: un po’ di delusione quindi è giusto che appaia perché dopo tutto questo tira-e-molla per il riordino non ci si aspettava certamente uno “zuccherino” ma un vero e proprio riordino nazionale. Sempre ammesso che i pochi interventi inseriti nella Legge Delega siano soltanto quelli testé elencati e che non si contempli altro che alla fine possa davvero “sorprendere” tutta l’industria del gioco.

Purtroppo, però, oggi più che mai serve avere i piedi per terra e confrontarsi anche con le dimissioni del Premier Draghi e con la crisi che il suo Governo sta attraversando: e questo è un evento che sicuramente non è positivo e non soltanto per il mondo dei giochi, ma per tutto il Paese e si spera che possa accadere un qualcosa di particolare che arrivi a sanare una situazione istituzionale voluta molto probabilmente da uno schieramento soltanto, ma che sta causando un notevole disagio anche a livello europeo. Indubbiamente questo scenario politico sta facendo crollare quella poca fiducia che si poteva intravedere per il riordino e per il tentativo di riforma che potrebbe essere contenuto nella proposta della Legge Delega che in teoria aspetterebbe soltanto di arrivare al Consiglio dei Ministri (che attualmente sembra in altre faccende affaccendato). E la caduta del Governo farebbe anche “saltare il banco” per una qualsiasi trattativa o tentata soluzione che il Governo poteva prendere in considerazione per il mondo ludico, ma anche per altri settori, entro la fine di questa Legislatura.

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Data Pubblicazione: 12 Agosto 2022 ore 13:20

Author: Bruce Peterson