tante dimostrazioni che il settore italiano del gioco azzardo legale economicamente esiste eccome

Continue dimostrazioni che economicamente esiste

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Nonostante il Governo e la politica, in tutte le sue forme “e nelle sue diverse colorazioni” snobbino apertamente tutta l’industria del gioco e dei migliori siti casino slot, il settore cerca di dare il meglio di sé e continua nel suo percorso di risalita economica, nonostante la crisi che sta toccando tutte le italiche imprese nei vari settori, per raggiungere gli importi della raccolta pre-pandemìa. E ciò quasi a voler attirare l’attenzione sui propri introiti che sono senz’altro di utilità per le casse erariali messe sotto pressione dalle innumerevoli emergenze che tengono in ostaggio il Paese e l’economia delle sue imprese. Così le apparecchiature di gioco si stanno dando da fare, cercando di confermare la propria presenza sul mercato, nonostante il periodo vacanziero, nel quale ovviamente la performance sia delle slot che delle VLT non può essere delle migliori. Da sempre, infatti, il periodo estivo non corrisponde ai loro maggiori introiti considerato che le persone in estate di certo preferiscono stare all’aria aperta piuttosto che chiudersi in una sala giochi.

E nonostante in quella realtà riescano a divertirsi e ad intrattenersi con i propri giochi preferiti. Comunque, oggi il gioco sta cercando di dimostrare a sé stesso, ma anche al Governo che dovrebbe intervenire con il riordino, che i suoi introiti riescono a sopportare le grandi criticità che il settore da tanto tempo racchiude e che dovrebbero essere affrontate e risolte come promesso dai vari Esecutivi: cosa rimasta un “irraggiungibile sogno”. Come riferimento per quanto riguarda l’attuale raccolta, il gioco sta valutando il periodo pre-pandemico, e quindi il 2019: i risultati di questi giorni relazionati al periodo vacanziero sono interessanti ed estremamente soddisfacenti sia per quanto riguarda la spesa effettuata dai giocatori che per la raccolta. Anzi “ci piace” sottolineare che in modo particolare il segmento delle VLT risulta essere quello “vincente”: infatti, nei primi quindici giorni di agosto 2022 si sono registrati migliori introiti rispetto a quelli delle AWP, e non accadeva da un bel pezzo!

Infatti, le VLT già nei mesi precedenti avevano dimostrato un lento recupero ed un miglioramento mensile meno critico rispetto al passato. La perdita delle VLT sempre nella prima metà di agosto è stata minore rispetto a quella delle AWP: in termini di spesa con un -11,20% e per quanto riguarda la raccolta con un -19,60%. Il risultato migliore è stato ottenuto lo scorso giugno quando la spesa era riuscita ad arrivare ad un -13,40% sul 2019 e ciò è accaduto per merito della scomparsa totale di qualsiasi restrizione per l’accesso ai locali di gioco. Nelle analisi dei dati occorre ricordare che in relazione al 2019 le VLT hanno dovuto recuperare anche l’impatto (negativo) dell’introduzione della tessera sanitaria e della tassa sulle vincite di gennaio 2020, proprio in piena pandemìa, che aveva sferrato un bel “cazzotto” alla raccolta già prima del Coronavirus in termini che hanno rasentato un -30%. Cosa affrontata più volte nel nostro scrivere e che aveva fatto parecchio discutere.

Oggi si può dire che sia le slot che le VTL hanno ripreso il proprio posto sul mercato ed effettuato una sorta di recupero che sembrava quasi impossibile negli scorsi mesi e che invece attualmente appare decisamente raggiunto. A completare il quadro dei due segmenti del gioco, “ci piace” anche confidare qualche dato relativo alle AWP che sono senz’altro le apparecchiature più usate e frequenti negli esercizi pubblici, come i bar, dove si possono trovare con frequenza. Proprio da un esame dei dati sulle “slot da bar” e sempre con lo stesso riferimento temporale usato per le VLT e quindi alla prima quindicina di agosto, risulta che si è registrata una riduzione del -13,7% rispetto al periodo pre-pandemico: migliore di quello del mese precedente che era stimato in un -14,30%. Il dato forse più allarmante e che ha fatto proclamare migliore la raccolta delle VLT è che le AWP hanno fatto conteggiare una riduzione della raccolta media di circa un -15,8%.

Anche se “non ci piace affatto” dare cifre e percentuali, in questo caso sembra opportuno che il mondo dei giochi riesca a dimostrare che il settore dimostra la sua “personale ripresa” e la grande voglia e forza di dimostrare sopratutto al Governo uscente, ma sopratutto a quello che sarà, che le “Riserve di Stato” riescono comunque a stare a galla nonostante tutte le criticità come detto all’inizio che le assillano e che continuano a crescere. Così, il gioco d’azzardo pubblico cerca di dimostrare a chi di dovere che se il settore fosse maggiormente sostenuto, se avesse finalmente una normativa di tutto rispetto che tuteli davvero le attività a livello commerciale sul territorio, potrebbe continuare a sostenere con la sua raccolta le casse erariali come ha sempre fatto nel corso degli anni anche rispondendo a tutti gli aumenti di tassazione che i vari Esecutivi hanno imposto: e questo senza se e senza ma, persino quando sembravano davvero inopportuni, esagerati e sopratutto di poco rispetto per tutta la filiera.

Il gioco ed i suoi operatori seppur pieni di incertezze, hanno sempre svolto il proprio lavoro di rappresentanti della legalità e della sicurezza sui territori loro affidati. Però, si può anche dire che in cambio dallo Stato (che ha comunque creato le “sue Riserve”) non ha ottenuto quel sostegno decisivo per aiutare il settore a continuare nel proprio percorso commerciale. E ciò sia durante l’emergenza pandemica che alla riapertura delle tante attività che dovevano riprendersi dall’orribile periodo economico imposto a tutte le imprese: infatti, almeno in quel momento, il gioco sperava che il Governo intervenisse se non con la Legge Delega sul Gioco più volte promessa, almeno con un “qualcosa” che zittisse le Leggi Regionali “capestro” che si sono ripresentate appena le attività di gioco hanno potuto riaprire i battenti. E’ stato un duro colpo per il settore che si aspettava prima di tutto il suo riordino, oppure almeno un “minimo intervento” sulle normative frammentate delle Regioni alle quali non sembrava vero di poter imporre nuovamente i propri diktat.

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Pubblicazione: 23 Settembre 2022 ore 08:30

Author: Bruce Peterson