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Città attiva al controllo del gioco sul territorio

bologna si candida come la citta italiana piu attenta al gioco azzardo sicuro e legale sul territorio

Più di una volta si è espresso il parere che il riordino nazionale dell’intero settore del gioco e dei migliori casino slot è indiscutibilmente utile: che poi avvenga a mezzo della Legge Delega sul Gioco, che purtroppo sta avendo una tempistica “decisamente lunga” nel suo apparire, sono decisioni istituzionali nelle quali chi scrive ovviamente non può mettere “il becco”. Però, ciò che emerge negli ultimi mesi è che questo ritardo mette in condizione le Regioni di intervenire o per mettere le proprie Leggi sul Gioco in stand-by in attesa appunto della nuova normativa, o comunque di mettere in atto strategie piuttosto restrittive nei confronti delle attività del gioco legale per un suo controllo diretto ed anche per contrastare l’illegalità che nel periodo pandemico è cresciuta veramente troppo. Ma, sopratutto, viene richiesto un intervento delle Regioni che possa sopperire alle norme futuribili per il contrasto al gioco problematico, che nessuno del settore vuole nascondere, e che sul territorio è purtroppo presente.

Così, “ci piace” fare una sorta di punto sui controlli nelle attività di gioco ed anche sull’impegno del Comune di Bologna per la prevenzione del gioco problematico, oltre ovviamente alle strategie che possono essere messe in campo per il contrasto all’illegalità. Non si può neppure nascondere che l’Emilia Romagna, da sempre, contrasta il gioco in generale, ha una Legge Regionale sul Gioco piuttosto restrittiva per il gioco pubblico e cerca, in ogni modo, di far rispettare le norme che sono state emesse. Infatti, giuste le normative quando esistono, ma serve anche farle applicare poiché il compito delle istituzioni, anche quelle delocalizzate nelle Regioni, è sicuramente quello di regolamentare ma meglio ancora quello di far rispettare qualsiasi norma venga imposta. Quindi, questa Regione che non è particolarmente predisposta al mondo ludico sta mettendo in campo tutte le Forze dell’Ordine disponibili per un accurato controllo dell’applicazione delle distanze dai luoghi sensibili e delle fasce orarie di accensione degli apparecchi di gioco.

Poi, “ci piace” anche curiosare nelle “azioni” che il Comune di Bologna intende mettere in campo per sensibilizzare l’opinione pubblica e prevenire e contrastare il fenomeno del gioco problematico. D’altra parte, come accade in tante altre realtà territoriali, la presenza di quest’ultimo c’è e, quindi, il Comune continua a mantenere alta l’attenzione e ad instaurare una stretta collaborazione con i servizi Ausl dedicati al gioco d’azzardo per condividere le criticità, le tendenze ed i bisogni dei cittadini coinvolti verso i quali serve indirizzare gli interventi di prevenzione. Ormai sono anni che Bologna promuove diversi progetti per la promozione della salute e per la prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo, sopratutto con interventi educativi nelle scuole medie e superiori, incontri di formazione per i docenti e di sensibilizzazione per i genitori. Nell’anno scolastico 2020/2021 si è attivato un progetto sperimentale rivolto alle IV e V classi delle scuole primarie per informare i giovanissimi alunni.

Risulta anche essere vivo e ben seguito un progetto rivolto agli anziani over 65 che possono essere coinvolti in una sorta di dipendenza da gioco spesso dovuta alla solitudine ed al tanto tempo libero che non si riesce ad impegnare nel sociale od in famiglia. Serve anche sottolineare che le risorse destinate a questi progetti per la tutela della salute e per la prevenzione sul gioco d’azzardo non sono tantissime: si parla, infatti, di circa 200mila euro per gli anni 2021 e 2022 ed i progetti che sono stati messi a disposizione dei cittadini bolognesi sono stati realizzati anche grazie alla collaborazione attiva con i quartieri cittadini, l’Ausl Bologna ed il Terzo Settore. Per il monitoraggio del territorio, per le tendenze e le criticità da affrontare è molto attivo il Gruppo di Lavoro “Gioco d’Azzardo patologico” che vede la partecipazione di alcuni professionisti del Comune di Bologna, del Policlinico S.Orsola, dell’Università di Bologna e dell’Ufficio scolastico provinciale.

Tutto un intero territorio collabora attivamente per fare in modo che il fenomeno del gioco d’azzardo sia tenuto sotto controllo, cercando di non tralasciare una qualsiasi voce che chiede aiuto per uscire da un coinvolgimento che, come tutte le altre dipendenze, deve essere affrontato con un supporto professionale per avere un risultato di “libertà”. E ciò per quello che riguarda i soggetti che per mancanza di consapevolezza entrano in una spirale ludica dalla quale vogliono uscire: invece ora si vorrebbe anche parlare del supporto richiesto dal Comune di Bologna alla Polizia Locale per l’attuazione dei provvedimenti che sono stati comminati a quelle attività legali di gioco che non rispettino le chiusure imposte loro oppure le procedure di delocalizzazione degli esercizi che non rispettano le distanze previste. D’altra parte è proprio compito della Polizia Locale provvedere ai controlli consueti sul territorio, cosa alla quale provvede in modo ordinario oppure su segnalazione.

Dall’ottobre 2021 sono state controllate 23 attività che ospitavano le VLT o apparecchi con vincita in danaro, sono state elevate 199 sanzioni per altrettante apparecchiature trovate accese in orario non consentito con sanzioni pecuniarie da 100 a 500 euro per ogni apparecchio: e tutte le attività che non rispettano le distanze dai cosiddetti luoghi sensibili sono state segnalate allo Sportello SUAP per competenza e perché tali esercizi siano tenuti sotto controllo da parte delle Forze dell’Ordine. Come si può constatare dagli interventi attuati dal Comune di Bologna, c’è veramente tanto da fare: soltanto chi crede veramente, giusto o sbagliato che sia, in quello che decide per contrastare un settore come quello del gioco d’azzardo che, in ogni caso, contribuisce all’economia del territorio può portare avanti. Ma la Regione Emilia Romagna la sua battaglia contro il mondo dei giochi ha cominciato a combatterla sin dall’inizio: che non sia una guerra contro il settore, ma contro il gioco problematico che lo stesso può provocare è un altro discorso. Ma se fosse la seconda ipotesi si potrebbero mettere in atto altre strategie non così stringenti sino ad arrivare ad estromettere il gioco legale dal territorio bolognese, o peggio ancora dalla realtà emiliano-romagnola.

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Data Pubblicazione: 5 Luglio 2022 ore 18:00

Author: Bruce Peterson